Fare L'Aquila, il bilancio: "Con un grazie alle istituzioni che non hanno partecipato"

14 Giugno 2012   11:06  

Tre giorni di Fare L'Aquila, per far incontrare le istituzioni, le imprese, le associazioni di categoria. Si tirano le somme con i due organizzatori Valerio di Pasquale e Stefano Cappetti

160 ditte espositrici per oltre 300 stand visibili in fiera.

Tutti erano presenti in fiera, dalle grande imprese di ricostruzione a chi produce piccole parti, come tegole, finestre mattonelle.

Importante la risposta del pubblico, presente sempre nei tre giorni. E tutto l'utile è andato alle imprese culturali: "Essere protagonisti dell'economia cittadina significa anche dare segnali, e quello che abbiamo fatto è un segnale economica importante: le associazioni culturali, quelle sportive sono realtà fondamentali - spiega Valerio Di Pasquale- Niente è scontato, sono realtà che a costo di sacrifici danno grandi contributi. Abbiamo voluta dare dei segnali."

In Fiera anche tante associazioni nuove: "Sono colori che dopo il sisma si sono voluti mettere insieme per aggregare e per fare attività a titolo gratuito per gli altri - spiega Stafano Cappetti - un grazie a tutte queste associazioni che dedicano tempo e professionalità alla città."

E poi tanti temi per incontri tecnici: Smart City, innovazione energetica, promozione dei consorzi. E Anche le presenze internazionali hanno seguito questi tempi.

Tanti ringraziamenti, in primis alla proprietà  dell'ex Agriformula, Alfonso e Gaetano Specchio.

E gli organizzatori si candidano per un futuro imprenditoriale: "Abbiamo dimostrato che a L'Aquila c'è chi è in grado di organizzare eventi  di questa portata senza eventi esterni. Se volessimo completare la città con struttura stabile, oggi sappiamo che c'è chi può riempirla di contenuto. E noi saremmo pronti ad investire per la parte eccedente i finanziamenti a disposizione del comune."

E in chiusura tanti grazie: al Comune, ad Asm, Provincia, Regione. Gli organizzatori si tolgono un sassolino dalla scarpa: "Non è possibile che si facciano manifestazioni del genere e che la Camera di Commercio non sia presente."

Intervista di Barbara Bologna


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