Mercato Forex: anche i giovani abruzzesi vogliono diventare trader

29 Luglio 2016   10:45  

Molti giovani continuano a cercare lavoro e tanti di loro sono attratti dal Forex, un mercato che può far guadagnare molti soldi ma può generare molte perdite.

L’interesse è molto forte soprattutto nelle Regioni del Nord come Lombardia e Veneto ma anche al centro sud dove vengono organizzati moltissimi corsi di finanza sul territorio. Anche in Abruzzo i dati parlano di un 20% di persone in più (rispetto al 2013) che si sono interessate ai mercati finanziari negli ultimi due anni. Questo dimostra che anche anche al centro sud siamo pronti per una esplosione del mercato. Tantissimi trader principianti oggi hanno almeno un account su una piattaforma di trading online, seguono gli account finanziari più famosi su twitter e si interessano di finanza.

Ma è così difficile diventare trader oggi ? Abbiamo chiesti agli esperti del sito di www.forexdeer.com di darci qualche dettaglio in più. 

Come riferisce il trader Alberto Giordano, il Forex è un mercato complesso che molti non sono pronti ad affrontare. Alcuni non sanno a cosa vanno incontro e non sanno neanche che possono incappare in delle perdite pesanti. Cerchiamo di spiegare il tutto con un esempio pratico in modo che i nostri lettori capiscano di cosa si parla.

 

Come calcolare i profitti e le perdite nel mercato del forex

Un punto fondamentale da conoscere prima di fare trading sulle valute, come ci spiegano gli esperti di ForexDeer, è come calcolare i profitti e le perdite delle operazioni eseguite.

Il sistema del Foreign Exchange è molto semplice anche per questo ma bisogna prendere confidenza con i pips che nel forex è definita come la più piccola variazione che un tasso di cambio tra due valute può assumere, cioè l’aumento o il decremento minimo di una valuta.

Se prendiamo per esempio in cambio euro/dollaro il cambio è composto da 4 decimali. In questo momento il prezzo è scambiato a 1.1105.  Il valore di 1 pip è di 0.0001, quindi il movimento di un pip porterebbe il valore a 1.1104 o 1.1106

Ma quanto vale in euro un pip nel conto?

Per dare un semplice risposta riportiamo un esempio pratico.

Nel primo esempio acquistiamo (entriamo al rialzo) al prezzo di 1.1106 con 100.000€ (usiamo una leva 1:10 se si investe 10.000€ o la leva 1:100 se si investe 1.000€). A questo punto se l’euro prende valore nei confronti del dollaro e il cambio raggiunge i 1.1156, il profitto sarà di 50 pips. Viceversa se l’euro si deprezza nei confronti del dollaro e il cambio raggiunge i 1.1056, avremo perso 50 pips.

Ora per capire che valore in euro che hanno questi 50 pips, basta moltiplicare il volume movimentato (100.000€) e la variazione di prezzo. Quindi 100.000 x 0.0050 = 500€.

Questo calcolo semplice è fondamentale e pertanto va conosciuto alla perfezione in quando è utile per impostare i livelli di stop loss o profit, oltre che per calcolare le potenziali perdite.

 

La Schiavitù Del Monitor

E’ così che in gergo si chiama quella vera e propria forma di dipendenza che lentamente s’insinua tra i trader ci dice Alberto. Passare ore e ore davanti a un monitor, infatti, diventa un’esigenza quando investiamo i nostri soldi e seguiamo personalmente l’operatività. Non è un’attività che tutti possono fare, soprattutto se si ha un altro lavoro. Si rischia di fare male entrambi, e nel trading finanziario questo matematicamente non può funzionare. Inoltre i mercati hanno la loro apertura e chiusura, che il più delle volte coincide con gli orari d’ufficio. Ma questo non è un articolo che punta a dire “Da solo non ce la potrai mai fare”. Non è così che la pensiamo.

Un investitore, un trader esperto, può seguire operatività personalmente ed avere successo. Questo solo se ha grandissima proprietà degli strumenti con cui decide d’investire. In una famosa lezione di un famoso trader professionista, questi ha comunicato alla platea un dato laconico: un trader mediamente dura due mesi. Capire dunque che diventa difficile, anche se solo da un punto probabilistico/statistico, essere fautori del trading fai date. Non si tratta solo del tempo – scarso – a disposizione per operare nel concreto, dietro c’è tutta la preparazione, c’è tutto lo studio, che come ogni attività mentale, non può prescindere.

E nel trading questo si traduce in analisi fondamentale ovvero una metodologia che “utilizza metodi matematici, statistici, e contabili allo scopo di determinare il valore corretto (fair value) dell’attività finanziaria oggetto di analisi”. L’analisi fondamentale ha basi scientifiche nel senso che i risultati cui essa giunge sono dimostrabili da un punto di vista matematico, e in analisi tecnica: che cerca di mettere in definizione il prezzo futuro di un titolo ponendo le proprie basi sugli aspetti formali dell’andamento delle quotazioni (che sono appunto una derivazione dei grafici).

L’alternativa sono i trading system. Delle macchine, potremmo definirli in modo sbrigativo, che presentano al loro interno una strategia di trading pre-impostata. Che non cambia mai, ma proprio per questo offre solidità. Possiamo così fare in modo che sia la stessa macchina a occuparsi dei nostri soldi, togliendoci lo stress, emotivo e psicologico, che s’instilla quando operiamo personalmente.

Se siete pronti per studiare molto e dedicare moltissimo tempo all’analisi dei mercati finanziari allora il Forex può fare per voi.


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