Confagricoltura chiede un tavolo urgente per i danni da fauna selvatica

02 Agosto 2011   01:48  

Produzioni agricole devastate da fauna protetta e animali selvatici, Confagricoltura bussa alla porta della Regione per regolamentare il settore, superare la frammentazione delle competenze e concordare un disciplinare mirato a uniformare il sistema dei rimborsi.Operazione da pianificare con urgenza: il trend dei primi mesi del 2011, in forte ascesa, infatti, ha fatto scattare l'allarme a Confagricoltura che chiama il Presidente della Regione Gianni Chiodi e gli assessori all'agricoltura, all'ambiente e ai servizi veterinari a “un'azione risolutiva del drammatico problema che investe il settore”.   “Come accade da anni”, affermano il Presidente provinciale di Confagricoltura e il responsabile della sezione zootecnica, Fabrizio Lobene e Vinicio Blasetti, “siamo in piena ennesima devastazione provocata da cinghiali, cervi lupi, cani ed altri animali selvatici, a carico delle produzioni agricole. Per poter meglio illustrare lo spirito e le finalità delle nostre proposte chiediamo la convocazione di una conferenza di servizio regionale, aperta a  tutti i soggetti interessati. E' inutile dire che nulla o quasi è stato fatto per superare le difficoltà, salvo interventi di abbattimento selettivo dei solo cinghiali. Le incongruenze nel sistema burocratico rappresentano un deterrente per le richieste di indennizzo degli agricoltori. Servono provvedimenti per meglio gestire il fenomeno”.
  Confagricoltura mette sul tavolo cinque punti chiave a partire dalla prevenzione: “Per essere applicata”, spiega Vinicio Blasetti, “ha bisogno di una profonda conoscenza delle popolazioni degli animali selvatici, a tale scopo sarebbe opportuna l'istituzione dell'Osservatorio Faunistico Regionale che potrebbe realizzarsi senza costi per la Regione attraverso il raccordo fra i vari enti che hanno in organico le necessarie professionalità”. Altra nota dolente gli indennizzi erogati con grande ritardo dalla Provincia. “Per questo”, aggiunge, “è necessario che la Regione, coerentemente con la delega assegnata alle province, preveda in bilancio le risorse necessarie prevedendo indennizzi per le aziende impossibilitate a programmare le semine”.
   Confagricoltura auspica un intervento normativo che rivisiti complessivamente il regolamento. “E' opportuno”, continua Blasetti, “snellire e unificare le procedure di richiesta danni eo sopralluogo unificando gli indennizzi nel caso di predazione da lupo o cane, poiché il danno per gli allevatori è lo stesso”. L'associazione accende i riflettori anche sul sistema dei Parchi: “non si può negare il ruolo che svolgono le aree protette nel territorio, si sperava fosse in positivo ma a oggi il mondo agricolo trova solo divieti e restrizioni, pertanto  è necessario il coinvolgimento degli operatori del settore nei comitati di gestione, poiché troppo spesso il ripopolamento  è gestito senza tenere conto delle realtà agricole preesistenti”.   Il nuovo corso passa anche attraverso la revisione delle deleghe: “occorre una iniziativa legislativa che superi l’attuale frammentazione di competenze tra Regione, Provincia, Parchi, Forestale e Asl rispetto al riconoscimento dei danni. Prioritariamente”, conclude Stefano Fabrizi Direttore di Confagricoltura L’Aquila, “riteniamo che occorre riportare alla Regione la delega assegnata alla provincia in materia di rilevamento dei danni, oppure assegnarla a un solo assessorato così da evitare inutili ritardi nella realizzazione dei piani di prevenzione”.Confagricoltura accoglie con soddisfazione i risultati dell’indagine conoscitiva della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati sui danni causati dalla fauna selvatica. “Ci auguriamo”, concludono, “che dalla sua approvazione bi-partisan possa scaturire, in breve tempo, un articolato normativo condiviso”.


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