Cna lancia l'allarme: più risorse o l'aeroporto d'Abruzzo morirà

08 Dicembre 2011   00:02  

«Più attenzione verso il territorio» per non rendere incerto il futuro dei piccoli scali aeroportuali come quello abruzzese. La chiede il presidente regionale Cna, Italo Lupo, aggiungendo che la Confederazione ha sottoscritto una quota del capitale sociale della Saga, per un importo che supera il 15mila euro.

«Una piccola cifra, che tuttavia rivela la nostra volontà di contribuire, non solo a parole, allo sviluppo di una infrastruttura che tutti nei documenti ufficiali giudicano strategica e decisiva per le sorti del turismo e delle attività economiche regionali, ma che alla prova dei fatti vede solo un timidissimo sostegno da parte di pubblici e privati». «A parte Regione Abruzzo, Camere di Commercio e Comune di Pescara - spiega Lupo -, che detengono quote significative del capitale sociale, dall'elenco dei soci risulta come gli altri enti pubblici brillino per la loro assenza, compresi quelli che sull'aeroporto hanno interessi territoriali diretti: Provincia di Pescara e Comune di Chieti hanno quote appena simboliche, inferiori ai contributi erogati a sagre estive. Mentre nessun altro ente locale dell'area urbana, come Montesilvano, Francavilla o la Provincia di Chieti, senza citare i principali centri costieri che vivono di turismo estivo, sottoscrive un solo centesimo per la sola struttura che collega l'Abruzzo all'Europa. Stupisce poi - aggiunge - l'esiguità della presenza del sistema bancario locale, delle grandi aziende di trasporto pubblico e privato, mentre i privati si limitano a qualche presenza significativa e altre di mera 'testimonianzà». Per la Cna «tocca ora al neo presidente Laureti e al rinnovato consiglio di amministrazione mettere in atto una più proficua strategia dell'attenzione verso il territorio. Il nuovo assetto della Saga deve porsi rapidamente il problema del suo sviluppo: i buoni risultati raggiunti dalla gestione Mannetti, devono rappresentare la base di partenza, ma occorrono risorse aggiuntive. È vero: il traffico passeggeri, a Pescara, nel 2011 segna un incremento doppio della media nazionale (a ottobre +17% contro una media del 7,2%), ma è vero anche che altri piccoli scali come Ancona, Rimini, Trieste hanno saputo fare meglio di noi, andando largamente sopra il 20%»


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