Confagricolutra: la terra batte l'inflazione, dal 1992 al 2010 prezzi dei terreni agricoli + 60%

30 Settembre 2011   15:52  

La terra batte l'inflazione: dal 1992 al 2010 i prezzi al consumo sono aumentati del 58% mentre nello stesso periodo i prezzi dei terreni agricoli hanno toccato un livello di crescita del 60%. Lo segnala Confagricoltura sulla base dei dati emersi durante un convegno organizzato a Palazzo Della Valle sul tema 'Fare impresa in agricoltura'.

In particolare - prosegue la nota dell'organizzazione degli imprenditori agricoli - negli ultimi dieci anni il prezzo della terra e' aumentato in media nazionale circa del 22%, con il picco massimo (+28) registrato dai vigneti (pur con variazioni abbastanza differenziate), seguiti dai seminativi (+25%). Sempre in crescita, ma in maniera piu' contenuta, i terreni investiti a frutteto, oliveto e prato-pascolo che hanno incrementato i loro valori dal 7 al 10%. "E' significativo notare - sottolinea l'analisi - che questi aumenti si traducono, almeno in parte, in una effettiva crescita del patrimonio finanziario, dato che nel periodo preso in esame l'inflazione ha segnato una variazione del 23% circa".

I valori medi dei terreni presentano differenze molto significative anche nelle diverse circoscrizioni geografiche e zone altimetriche. Nel Mezzogiorno non si superano i 16mila euro per ettaro, mentre si sale a 20mila nelle aree di pianura del Centro Italia.

Nelle regioni settentrionali la maggior parte dei prezzi medi va oltre i 20mila euro, con un massimo di 44mila l'ettaro nella pianura del Nord Est. In sostanza valori piu' che doppi rispetto a quelli delle regioni meridionali.

"L'evoluzione in atto - commenta Andrea Povellato il dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di economia agraria autore dello studio - sembra comportare una lenta ma progressiva divaricazione dei valori fondiari tra le aree piu' marginali, dove il mercato e' stagnante e il prezzo della terra si mantiene su valori molto contenuti, e le aree piu' fertili e dinamiche, dove le quotazioni sono trainate verso l'alto anche in assenza di fattori prettamente agricoli che ne motivino la crescita. I buoni andamenti mercantili di alcuni comparti produttivi (soprattutto vitivinicolo e lattiero caseario) e gli aiuti diretti per i seminativi hanno determinato significativi aumenti di reddito, incentivando anche la richiesta di terreni adatti alle produzioni piu' redditizie, come viticoltura, cereali e foraggio". "Per chi intende restare in agricoltura - dice il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - l'acquisto di terreni e' essenziale per garantire piani di investimento e di sviluppo di lungo periodo. La terra rimane un fattore insostituibile per accrescere le dimensioni delle imprese agricole e quindi poter usufruire delle economie di scala necessarie a mantenere adeguati livelli di produttivita'".


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