Confimi a Squinzi, in Abruzzo rompere col passato

08 Dicembre 2014   12:45  

"La corsa al successo personale che alcuni presidenti mettono in atto servendosi dell'Associazione deve cessare, perche' infanga non solo l'onorabilita' di un brand storico come quello di Confindustria, ma getta disdoro su tutta la categoria degli imprenditori". Lo afferma Ernesto Petricca, direttore di Confimi Abruzzo (la confederazione dell'industria manifatturiera italiana e dell'impresa privata) in una lettera inviata al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, atteso domani a Chieti in occasione dell'assemblea generale di Confindustria Chieti Pescara per sancire la fusione tra le due associazioni. "Lei rappresenta il tessuto storico dell'industria italiana e per questo porta il peso di una responsabilita' che prescinde dalle sigle. La piccole imprese sono il 95% del totale nazionale con una incidenza degli addetti pari al 47%, e Confimi in Abruzzo - ricorda il direttore - ne rappresenta 400, con 400 milioni di fatturato e 6 mila addetti. I numeri stanno a significare che il lavoro da fare e' di squadra, non di appartenenza ad un vessillo piuttosto che ad un altro: non ci sono gagliardetti, e' in gioco il futuro dell'Abruzzo e con esso quello del Paese. Per questo porgiamo anche noi gli omaggi per il suo arrivo, insieme e in nome di un Abruzzo unico: domani pero' vorremmo essere certi di brindare con lei ad un battesimo, e giammai ai piedi di un moribondo. Da imprenditori sappiamo che le fusioni possono generare maggiore efficienza aziendale oppure creare mostri che chiudono i bilanci in perdita. E la riflessione e' doverosa perche' da un po' l'Abruzzo Confindustriale assiste impotente a scandali che non sembrano fermarsi e che, anzi, vanno in crescendo. Nella nostra terra d'Abruzzo - si legge nella lettera - abbiamo fior di imprenditori che eccellono nel mondo, e sono questi che dobbiamo tenere a battesimo, non le burocrazie, sia esse confindustriali che di altra matrice".

"A meno di essere peggio di quei politici che tanto critichiamo dagli spalti di tutte le associazioni di categoria. Anche i fatti che hanno coinvolto la Camera di Commercio per il tramite di Confindustria osserva il dirttore di Confimi Abruzzo - ci fanno dire che la concorrenza sia con l'esterno e non all'interno del territorio: Confimi e' pronta a fare la sua parte. La sua presenza in Abruzzo - rileva Petricca - deve recare con se' un significato preciso, che si addice al ruolo del leader quale lei e': ciascun presidente di categoria rappresenta non solo la propria Associazione, ma le imprese del Paese. Chieda pubblicamente che nelle Confindustrie d'Abruzzo si facciano avanti nomi nuovi nella corsa alle presidenze di prossimo rinnovo, candidati che rappresentino una volonta' di rinnovamento all'insegna della trasparenza e dell'igiene morale. E a nulla vale nasconderci dietro al dito dell'attesa del giudizio della magistratura, e' una farsa anche questa. La necessita' - e' scritto sempre nella lettera - si fa ancora piu' impellente laddove lei rifletta che tra le cariche in fieri c'e' quella della presidenza regionale, una carica che per i motivi espoti riguarda l'economia locale in toto, non solo Confindustria. Sappiamo quale lotta intestina stia logorando le Confindustrie locali: di questa fanno le spese gli abruzzesi, le associazioni di categoria senza distinzione di sigle, i sindacati, i cittadini. Chi ne uscirebbe perdente e' il territorio, l'unica vera S.p.a che abbiamo e di cui tutti insieme abbiamo le azioni, nessuno con una percentuale maggioritaria rispetto all'altro. E qui - prosegue Petricca - il discorso viene alla sede regionale di Confindustria Abruzzo: e' l'organizzazione associativa che deve dare l'esempio, qualsiasi sia il suo nome, la prima ad essere integerrima con l'obiettivo certo di dimostrare che essere trasparenti si puo'. Tutto qui presidente, fare pulizia e' una cosa facilissima: come associazione di imprese Confimi se lo aspetta anche da lei, perche' a lei anche alcuni dei nostri associati hanno affidato il proprio desiderio di cambiamento nell'agone 2012. Grazie a nome di tutti gli imprenditori, e specificatamente a quelli che hanno voluto seguire Confimi nel percorso di rottura con il passato, di rinnovamento e di spirito di servizio", conclude la lettera.


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