E' nata Rete Automotive Italia

14 Dicembre 2011   22:37  

Con l'obiettivo «di potenziare, attraverso progetti condivisi, non solo la forza produttiva, ma anche l'efficienza della filiera in termini di riduzione di costi, concentrazione logistica, capacità innovativa e commerciale», è stata costituita, a Potenza, presso la sede di Confindustria Basilicata, Rete Automotive Italia, «la prima rete d'impresa interregionale composta da aziende che operano nel settore automotive».

Voluto da Confindustria Basilicata, il progetto «Rete Automotive Italia» coinvolge anche Confindustria Campania e Confindustria Chieti: fino ad ora hanno aderito 56 aziende (19 lucane, 13 abruzzesi e 24 campane) per un totale di dipendenti coinvolti superiore alle seimila unità. In questa prima fase, «le aziende aderenti alla rete hanno nominato un comitato di gestione pro tempore presieduto da Paolo Patrone, amministratore delegato di 'Tecnologie Galvanichè.

Del comitato fanno parte anche Paolo Scudieri, di 'Adler Group', e Marcello Di Campli, della 'Imm Hydraulics»'. «Le nostre associazioni territoriali del Sud (Confindustria Basilicata, Campania, Chieti) - ha evidenziato Aldo Bonomi, vicepresidente di Confindustria per le politiche territoriali e i distretti industriali e presidente di Retimpresa - dimostrano di credere fortemente in questa forma di aggregazione che sostiene le piccole e medie imprese in un'area strategica per il settore automotive. La nascita di questa rete interregionale darà slancio alla filiera fornendo concreti vantaggi in termini di maggiore forza e competitività. In prospettiva, con questo strumento la filiera può crescere e confrontarsi con nuove imprese e committenti internazionali».

Il presidente lucano di Confindustria, Pasquale Carrano, ha sottolineato che «in un momento come questo, e specie al Sud, gli imprenditori devono avere il coraggio anche di proporre e creare nuovi modelli di politiche industriali. Adesso bisogna coinvolgere - ha continuato - attraverso uno specifico patto, i protagonisti dello sviluppo dei diversi territori su cui la rete insiste (governi regionali, parti sociali, università, centri di ricerca privati e pubblici e istituti bancari) per armonizzare le loro azioni con i piani industriali di Rete Automotive Italia e accompagnare le imprese nella sfida ai mercati internazionali».


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