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"No alle aste! Difendiamo il futuro del turismo balneare". Con questo slogan circa 400 persone stanno attraversando in segno di protesta il centro di Pescara per manifestare contro la direttiva Bolkestein e la politica che il governo nazionale sta seguendo per l'applicazione in Italia di questa normativa.
Il corteo è aperto da un furgone sul quale sono stati montati due ombrelloni da spiaggia e una bara. Subito dopo sfilano i manifestanti che possono contare sulla presenza di molti dei sindaci dei 19 comuni costieri della regione, tra cui Mascia e Monticelli, e il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa.
Per l'occasione è stato confezionato anche un manifesto funebre per celebrare il decesso del turismo balneare.
In Abruzzo ci sono 700 stabilimenti balneari e diecimila posti di lavoro da salvaguardare.
Al corteo, accompagnato dalla canzone "Gente di mare", si sono uniti il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e l'assessore regionale Carlo Masci.
I balneatori sfilano con le bandiere della Spagna considerato che il Governo spagnolo è intervenuto nel settore per prolungare le concessioni mentre quello italiano non lo ha fatto.
La prima tappa del serpentone umano è stata piazza Italia dove hanno preso la parola il sindaco Mascia e il presidente Testa che hanno detto di essere a fianco della categoria e contro la politica del Governo anche a causa della mancata concertazione del ministero guidato da Gnudi sull'applicazione della direttiva Bolkestein.
I balneatori chiedono che il Governo non vada da solo a Bruxelles, il 6 novembre, ma con delegazioni di amministratori pubblici e imprese, anche perche' non si conosce la proposta che il ministro avanzera' in quella sede.