Iva, prestiti e cartelle, ecco la manovra

09 Ottobre 2017   10:02  

Rottamazione bis, cartolarizzazione delle liti pendenti, stretta sulle compensazioni Iva e web tax con cedolare secca. Il dl fiscale collegato alla legge di bilancio 2018 dovrebbe assicurare alle casse dello Stato circa 5 miliardi, necessari al governo per rispettare gli impegni presi con gli italiani su occupazione e povertà.

La rottamazione bis delle cartelle esattoriali sembra cosa certa; nella seconda versione della sanatoria si cercherà di correggere gli errori contenuti nella edizione precedente, chiusa lo scorso 2 ottobre, che hanno impedito di ottenere il successo sperato. Il provvedimento dovrebbe essere pronto per la fine della prossima settimana per essere approvato dal Consiglio dei ministri prima del varo della legge di bilancio, attesa all'inizio della settimana successiva.

Tra le misure che dovrebbero trovare spazio nel decreto legge collegato alla manovra ci dovrebbe essere una nuova versione della web tax: si pensa a una cedolare secca 'flat' sui ricavi delle aziende che non hanno stabile organizzazione nel Paese. La misura svolgerebbe una funzione di 'supplenza', in attesa che l'Unione europea prenda una decisione condivisa da tutti i Paesi.

Una nuova fonte di gettito potrebbe arrivare dalla cartolarizzazione dei 'non performing loans' (prestiti non performanti) fiscali. I ruoli affidati alla riscossione, secondo gli ultimi dati forniti dalla Corte dei conti, ammontano a 1.136 miliardi di euro; se una parte, anche piccola, venisse venduta alle società finanziarie si potrebbe incassare subito una quota dei crediti fiscali che l'erario vanta nei confronti dei contribuenti, ma che non riesce a riscuotere.

Le misure contenute nel decreto dovrebbero muoversi in due direzioni: la prima orientata ad aumentare il gettito fiscale, attraverso gli interventi descritti, la seconda a ridurre le uscite puntando sulla stretta alle compensazioni Iva. Diverse le ipotesi allo studio, tra cui l'introduzione di un tetto oltre il quale il riconoscimento del bonus fiscale sarebbe vincolato a una verifica per escludere l'esistenza di liti pendenti da parte del contribuente che richiede la compensazione.


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