La Provincia di Teramo prova ad "accorciarsi"

06 Settembre 2011   20:44  

E' tornato al tavolo sindacale, ieri pomeriggio, il progetto di riorganizzazione della struttura dell'ente (comprensivo del nuovo regolamento della micro e macro struttura e dell'organizzazione delle risorse umane).

E' quanto afferma in una nota la Provincia di Teramo. A condurre le relazioni sindacali il segretario generale dell'ente, Gianna Becci. Fra gli elementi che caratterizzano la proposta ci sono: la riduzione delle posizioni dirigenziali; l'eliminazione della figura del direttore generale; la riduzione della dotazione organica complessiva; la revisione degli incarichi dirigenziali e la loro eventuale rotazione; la razionalizzazione e riorganizzazione dei settori; l'istituzione di nuovi servizi. "Una riorganizzazione in linea con l'esigenze dell'ente e con le istanze che arrivano dal Paese: rigore, risparmio, riduzione di organici e di dirigenti. Le uniche previsioni di organico con segno positivo sono quelle riguardano le figure degli operai per il lavoro sulle strade - afferma il presidente Valter Catarra che aggiunge - anche l'accorpamento di settori non omogenei e' il frutto della decisione di non sostituire i dirigenti andati in pensione. Del resto e' previsto dal contratto che i dirigenti, proprio perche' tali, debbano essere capaci di svolgere funzioni non omogenee, tanto e' vero che questo e' uno dei criteri di valutazione nei loro confronti. Abbiamo rafforzato, direi istituito visto che non era mai stato fatto, i servizi di controllo interno e sulle partecipate e anche questo risponde ad una forte istanza che arriva dal Paese, dai cittadini, sulla garanzia di equita' e efficienza della pubblica amministrazione. Chi in questi giorni ha parlato di portaborse ha visto un'altra proposta. E' chiaro che un regolamento, per sua natura, disciplina tutta la casistica prevista dalla legge ma noi abbiamo gia' dichiarato che non riteniamo opportuno avvalerci di personale esterno". Nel merito i dirigenti passano da 13 a 8, naturalmente la riduzione delle aree dirigenziali comporta anche l'accorpamento di settori; la previsione di dotazione organica che prima risultava essere di 520 dipendenti passa a 477 (attualmente ne sono coperti 341). Anche se si riduce complessivamente la previsione di personale e' aumentata, invece, di circa 30 unita', la previsione di dipendenti in fascia B e B3 prevalentemente con la qualifica di operaio. E' prevista l'istituzione di nuovi servizi, come l'Urp e l'ufficio statistica, e di quei servizi obbligatori, contemplati dalla legge a garanzia del controllo degli atti e dell'attivita' amministrativa, e fino ad oggi mai attuati: controllo analogo, servizi ispettivi interni; servizi ispettivi (legge 662/96). Dall'ipotesi di riorganizzazione i costi della struttura dirigenziale, prendendo a riferimento il 2009, passano da 1 milione e 408 mila euro a circa 885 mila euro; quello dei dipendenti passa da circa 7 milioni e mezzo circa a 7 milioni e 100 mila. Complessivamente, per la struttura dell'ente, c'e' un contenimento della spesa di circa 1 milione di euro. Viene istituito un ufficio di staff a servizio degli organi di Governo; anche in questo caso non e' prevista alcuna assunzione esterna: le funzioni dell'ufficio di staff, correttamente inteso come ufficio di supporto agli organi elettivi, viene assolto con personale interno. A questo proposito occorre ricordare che nelle passate consigliature si sono registrati fino a tre settori di staff diretti da dirigenti, a servizio della presidenza e della direzione generale con decine di dipendenti. E' prevista, inoltre, l'introduzione delle "alte professionalita'": istituto previsto per legge e per il quale ci sono fondi vincolati, fondi che le passate amministrazioni hanno "illegittimamente" come rilevato dall'ispezione ministeriale, utilizzato per altre voci di spesa del personale. I settori, stante la riduzione dei dirigenti, risulterebbero cosi' distinti: avvocatura, affari generali; appalti, turismo, agricoltura e ambiente; finanza, contabilita', politiche comunitarie; lavoro e formazione; risorse umane; affari sociali, cultura, pubblica istruzione; attivita' economiche e patrimoniali e sanzioni, viabilita' e difesa del suolo; urbanistica, edilizia scolastica e demaniale; ufficio di gabinetto e staff organi istituzionali; ufficio di staff al segretario generale; Polizia provinciale. La proposta e' stata adottata dalla Giunta a fine luglio in maniera da poter dare avvio alla consultazione con i sindacati. Una prima riunione si e' svolta il 26 luglio e da allora ci sono state 9 convocazioni con la richiesta ai sindacati di far pervenire eventuali osservazioni. Osservazioni non pervenute. "Per legge, solo una parte della materia del progetto di riorganizzazione e' soggetta a consultazione con i sindacati - spiega il segretario Gianna Becci - consultazione e, quindi, ne' contrattazione ne' concertazione. Noi abbiamo comunque portato al tavolo tutta la materia, riorganizzazione e nuovo regolamento. I sindacati, ieri sera, hanno posto una pregiudiziale al dibattito chiedendo il ritiro della delibera adottata dalla Giunta a luglio in quanto, a loro parere, si tratta di una delibera non legittima perche' immediatamente eseguibile. In realta' la deliberazione rappresenta un atto di indirizzo di parte politica e non ha prodotto alcun atto conseguente tanto e' vero che da allora ha anche subito delle modifiche".

 


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