Nuove regole per i fondi strutturali UE: l'Abruzzo è dentro

04 Ottobre 2011   00:12  

Sono in arrivo nuove regole per l'utilizzo dell'insieme dei Fondi strutturali Ue 2014-2020, ma a pochi giorni dalla decisione di Bruxelles, il collegio dei commissari europei si sta ancora confrontando sull'elemento più politico delle nuove proposte: ossia lo stop ai finanziamenti per quei Paesi Ue che violano il Patto di stabilità e di crescita europeo. E questo fino a quando lo Stato non si sia messo in ordine. Insomma, si tratterebbe di lasciare a mano vuote chi non rispetta il rigore di bilancio, mentre verrebbe premiatO chi ha i conti in regola.

Questa ipotesi, che sembrava decaduta nel giugno scorso, è stata invece rilanciata grazie al sostegno dei Paesi del Nord Europa, come Germania e Svezia, ma sarebbe vista di buon occhio - spiegano fonti della Commissione Ue - anche dal presidente dell'Esecutivo Ue Josè Manuel Barroso.

Contro l'introduce del paletto sul rigore di bilancio il commissario europeo alla politica regionale, Johannes Hahn, secondo cui una tale soluzione andrebbe contro quelli che sono gli obiettivi di politica di coesione dell'Europa.

La proposta verrà discussa mercoledi 5 ottobre dai commissari e presentata giovedì 6 ottobre dal commissario Hahn. Molti elementi del documento sono già condivisi. Si vuole di fatto obbligare le Regioni e gli stati membri a puntare, attraverso la destinazione delle risorse disponibili, sulle priorità europee che vanno dall'energia rinnovabile all'efficienza energetica, dalla competitività per le piccole e medie imprese all'innovazione. Il testo individua altri meccanismi - oltre alla condizionalità macroeconomica - per aumentare la performance sul buon utilizzo delle risorse.

Si introduce infatti una riserva di performance che permetterebbe di sottrarre il 5% degli stanziamenti per destinarli - dopo una verifica di metà percorso - alle aree che hanno raggiunto gli obiettivi che si erano prefissi. Un'altra condizione riguarda il rispetto della normativa europea. Uno Stato non può investire in una infrastruttura che si basa su una norma Ue che non ha adeguatamente recepito. Sembra ormai certo quindi che su tutti i Fondi strutturali 2014-2020 (per politica regionale, sociale, coesione, agricola e della pesca) venga applicato il principio di condizionalità legato alla qualità della spesa e all'efficienza del suo utilizzo.

Verrà poi creata una nuova fascia intermedia di beneficiari il cui Pil è compreso tra il 75% e il 90% di quello medio Ue. Questa misura andrebbe fortemente a vantaggio di Spagna, Germania e Francia rischiando di fare aumentare il contributo netto dell'Italia al bilancio Ue. In effetti, nella nuova fascia di beneficiari entrerebbero Sardegna, Abruzzo, Molise e Basilicata ma solo per un totale di cinque milioni di persone. Quanto alle Pmi si vuole favorire quelle più competitive, mentre il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione coprirà - a determinate condizioni - gli agricoltori che possono trovarsi in difficoltà in seguito ad un accordo internazionale, ad esempio con i Paesi dell'America Latina, il Mercosur.


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