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La Confartigianato della provincia dell’Aquila ha chiesto un incontro urgente all’Ance per affrontare il problema dei ribassi praticati da alcune imprese edili locali, nei confronti degli installatori di impianti elettrici e termoidraulici. La richiesta, trasmessa con urgenza all’Associazione costruttori, è stata formulata nel corso di un’affollata assemblea a cui hanno partecipato le imprese del settore e il presidente della Confartigianato della provincia dell’Aquila, Luigi Lombardo.
“Gli artigiani che operano nel comparto della manutenzione e dell’installazione di impianti elettrici e termoidraulici”, ha spiegato Lombardo, “hanno manifestato le criticità inerenti i ribassi eccessivi, che alcune imprese edili impegnate nella ricostruzione post-terremoto praticano nei confronti degli impiantisti e che possono arrivare anche al 53 per cento, rispetto al capitolato di appalto”.
Sono circa 1500 le micro- aziende del territorio investite dalla crisi, che hanno fatto appello alla Confartigianato. “La chiusura totale del sistema creditizio e i ritardi nell’erogazione dei pagamenti da parte della committenza pubblica e privata”, afferma Lombardo, “stanno mettendo in ginocchio gli artigiani”. Ritardi che, in taluni casi, sfiorano i dodici mesi dall’emissione della fattura. “I manutentori non sono più in grado di sostenere questo stato delle cose. Gli istituti di credito non permettono neppure di scontare le fatture e non concedono anticipi”, aggiunge il presidente della Confartigianato, “servono maggiori controlli sui sub-appalti ai piccoli imprenditori, per lo più artigiani, e una maggiore elasticità da parte delle banche o il sistema imprenditoriale locale andrà verso una fase di totale declino. Chiederemo all’Ance di verificare il rispetto delle normativa e dei capitolati di appalto”. Nel corso dell’assemblea è stato affrontato anche il tema delle norme che potrebbero garantire le imprese locali nella ricostruzione post-sisma, a fronte del sopravvento delle società che arrivano da fuori.