Trading online sostenibile: come funzionano le tasse

21 Settembre 2016   16:37  

Il tema delle tasse nel nostro paese è molto sentito. Chiunque abbia una attività in grado di generare delle rendite deve farsi carico delle imposte da pagare. Anche gli investimenti sui mercati finanziari stanno registrando una notevole crescita, grazie anche all'arrivo di broker autorizzati dalla CONSOB nel nostro paese.

Con l'arrivo di nuovi metodi di guadagno online sono arrivate anche le normative che regolano tutto il settore e spiegano come funziona la tassazione sui guadagni che derivano dal trading online. Oggi vogliamo  parlare proprio di questo. Come regolarsi con l'Agenzia delle Entrate in termini di guadagni ? La normativa non è chiarissima anche se possiamo paragonare i guadagni sui mercati finanziari alle cosiddette plusvalenze. Si tratta dunque di profitti soggetti ad una tassazione di circa il 26% (dopo la riforma Monti) che vanno quindi pagate tramite modello F24.

Cos' è il trading online sostenibile?

Prima di occuparci delle tasse da pagare per chi investe nel 2016 facciamo un passo indietro cercando di spiegare cosa significa trading online ed il suo funzionamento di base. In linea di massima il trading è una attività finanziaria che permette a tutti gli investitori (occasionali e professionisti) di fare delle operazioni di compravendita sui mercati finanziari al fine di ricavarne un profitto.

I mercati su cui è possibile investire sono tantissimi così come gli asset finanziari disponibili. Oggi si può fare compravendita di titoli azionari, di valute fino ad arrivare alle materie prime e all'agricoltura.

Per essere sostenibile il trading online deve essere affrontato in modo sicuro prendendo meno rischi possibili. Eppure su Internet, anche su noti giornali, vengono pubblicizzati metodi miracolosi per diventare ricchi dall'oggi al domani. E' proprio così? Non proprio.

Chi investe online e guadagna oggi, riesce a limitare i rischi in maniera sistematica. Tutti gli strumenti finanziari hanno per loro natura un rischio di perdita di capitali, dunque bisogna essere molto attenti a riconoscere le società serie con cui operare dalle possibili truffe.

Per stare sicuri è indispensabile utilizzare solo gli intermediari che sono legali ed autorizzati. In Italia la CONSOB, oltre a controllare la Borsa Italiana, si occupa delle verifiche sulle società finanziarie che operano in Italia. La maggioranza di queste ha sede all'estero ma questo non è sinonimo di insicurezza. Il marchio CONSOB è sinonimo di garanzia e regolamentazione.

Ma arriviamo al tema : come comportarsi con il fisco per dichiarare i profitti degli investimenti?

Trading Online : il fisco

I guadagni che derivano dal trading online devono essere dichiarati esattamente come gli altri redditi. La tassazione sulle rendite finanziarie è stata portata al 26% da una delle riforme del governo Monti e poi confermata da Renzi.

In generale il regime di tassazione segue due schemi fissi:

  • Un regime fiscale dichiarativo
  • Un regime fiscale sostitutivo

Nel primo caso il contribuente si impegna a fare in autonomia il pagamento delle tasse su quanto guadagnato sui mercati finanziari. Tutti gli intermediari regolati oggi devono rispettare le norme sull'antiriclaggio di denaro. E' necessario, quindi, fare la dichiarazione dei redditi inserendo l'importo tassabile nell'apposita sezione dell'UNICO o del 730.

Nel caso di regime sostitutivo l'intermediario (broker) con cui si fa trading è un sostituto di imposta e dunque deduce le tasse dal vostro conto di trading. E' dunque l'intermediario che si fa carico di dichiarare le tasse trattenendo una percentuale sui guadagni.

Tasse trading online : la dichiarazione

Dove vanno dichiarati i guadagni del trading online. La sezione RT dell'UNICO o del 730 ha una sezione speciale che può essere utilizzata per le plusvalenze ottenute col trading online. Naturalmente le tasse vanno pagate se si è realizzato un profitto, altrimenti non si deve dichiarare nulla.

Tuttavia se avete realizzato delle perdite o “minusvalenze” conviene comunque dichiararle perchè come per le tasse normale c'è il meccanismo della compensazione, dunque si andrà a risparmiare sulla tassazione futura.


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