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In Abruzzo cresce la durata media dei finanziamenti, l’età dei richiedenti sale e gli importi richiesti toccano nuovi massimi nelle province costiere.
Nel panorama degli investimenti immobiliari abruzzesi, il 2025 segna un cambiamento significativo: la media dell’età dei richiedenti mutuo è salita a 40 anni e 7 mesi, contro i 40 anni e 5 mesi dell’anno precedente; la durata media dei finanziamenti è aumentata da 23 anni e 8 mesi a 24 anni. Un trend che indica non solo maggiore fiducia da parte degli acquirenti, ma anche una disponibilità più ampia da parte delle banche ad accordare mutui più lunghi. (Fonte: Osservatorio MutuiOnline.it)
Il rapporto tra prestito richiesto e valore dell’immobile — il cosiddetto Loan to Value (LTV) — è passato dal 68,6% al 69,6%, segnalando che gli istituti creditizi concedono una quota leggermente più alta rispetto al valore dell’immobile. In termini di finalità, l’acquisto della prima casa rappresenta il 62,6% delle richieste, la surroga del mutuo il 22,6% e l’acquisto della seconda casa il 7,9%.
Analizzando le differenze provinciali, si registrano dati distinti: nelle province di Chieti e Teramo l’età media dei richiedenti è tra le più elevate della regione, 40 anni e 7 mesi. Nella provincia di Pescara, invece, la durata media dei mutui è la più estesa dell’Abruzzo, con 24 anni e 7 mesi; a Teramo è invece la più breve (23 anni e 5 mesi). Quanto agli importi richiesti, Pescara si distingue con una media di 129.649 euro, mentre Teramo chiude la classifica con 108.811 euro. Anche il valore medio degli immobili richiesti in mutuo mostra variazioni: Pescara registra un valore medio di 205.464 euro, L’Aquila invece 172.863 euro.
Un ulteriore segnale importante riguarda la scelta del tasso di interesse: nel secondo trimestre del 2025 i mutui a tasso fisso in Abruzzo rappresentano circa il 97,7% del totale, a fronte di un tasso variabile che – seppur in leggera crescita (dal 0,3% al 2,3%) – rimane ancora marginale. Questo comportamento testimonia una forte preferenza degli acquirenti per la sicurezza della rata piuttosto che per il potenziale risparmio della variabile.
Il mercato regionale conferma dunque una fase di consolidamento: richieste in aumento, durata più lunga, importi medi più elevati e preferenza per la formula fissa. Taluni operatori interpretano questi risultati come un segnale di ripresa della fiducia anche dopo anni di incertezza. Tuttavia, resta da monitorare se la tendenza sarà sostenibile in un contesto di potenziali rialzi dei tassi o di aumento dell’inflazione immobiliare. Confrontando i dati provinciali emerge che l’Abruzzo costiero, e in particolare la provincia di Pescara, continua a fare da traino al mercato immobiliare regionale grazie a valori più elevati degli immobili e a mutui più corposi.
Per gli aspiranti acquirenti, questi dati suggeriscono che rimane importante valutare con attenzione la durata e l’ammontare del finanziamento, tenendo conto dell’evoluzione macroeconomica e del profilo personale. Dal canto loro, le banche sembrano disposti a concedere impegni più lunghi, ma ciò richiede un’analisi realistica della propria capacità di sostenere la rata nel tempo.