Alitalia, al via tavolo su cassa integrazione

16 Aprile 2018   10:29  

Parte oggi la trattativa tra Alitalia e sindacati per la proroga della cassa integrazione guadagni, che scade il 30 aprile prossimo. Sul tavolo c'è la richiesta avanzata dall'azienda del ricorso a ulteriore cigs per un totale di 1680 dipendenti per un ulteriore periodo di sei mesi, dal primo maggio al 31 ottobre prossimo. E, sempre all'insegna di una proroga, è atteso in settimana il varo del decreto che differisce il termine di conclusione della procedura, anche questo inizialmente fissato per il 30 aprile.

Il primo appuntamento è, dunque, quello di oggi alle 11, presso la sede di Via Fornovo del ministero del Lavoro. Nei giorni scorsi, la compagnia ha comunicato alle organizzazioni sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e alle associazioni professionali Anpac e Anpav di voler ricorrere a una nuova procedura che, di fatto, 'copre' la stagione estiva, interessa, nel dettaglio 90 comandanti, 360 hostess e steward e 1230 addetti di terra.

L'aviolinea parla di eccedenze da collocare in cigs a zero ore/rotazione. La richiesta aziendale per questo nuovo round di cassa integrazione presenta delle differenze rispetto ai numeri concordati con il protocollo sottoscritto il 30 ottobre scorso al ministero del Lavoro per 1600 unità full time equivalent. Innanzitutto, per il personale navigante tecnico, questa volta non è prevista la cigs per i piloti (erano 90 nella precedente procedura) mentre si riduce da 100 a 90 il numero dei comandanti.

In calo anche il numero degli assistenti di volo che passa da 380 a 360 unità. Rimane invariata, invece, ricordano le stesse fonti, la richiesta per il personale di terra di 1230 risorse che, poi, al termine del confronto in sede ministeriale, si sono ridotte 1030 addetti. Intanto, nell'arco temporale novembre 2017-marzo 2018 sono stati riqualificati 30 addetti in varie aree aziendali tra l'information technology e il cargo.

La nuova scadenza della cigs di fine ottobre va a coincidere con la nuova deadline della procedura di vendita che fisserà ora il decreto, anche se l'ipotesi che circola in queste ore è che il termine possa essere ulteriormente differito a fine anno.

Si apre una nuova fase che parte dalle tre offerte, che non sarebbero vincolanti, che sono arrivate il 10 aprile scorso. In corsa ci sono Lufthansa, Wizz Air ed EasyJet che ha annunciato di aver presentato un'offerta in un consorzio del quale dovrebbero far parte il fondo Usa Cerberus e Delta Airlines. A tirarsi fuori è stata Air France-Klm che ha smentito di aver presentato un'offerta per Alitalia.

Ma la principale novità è arrivata dal fronte tedesco. Come ha riferito il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, l'offerta di Lufthansa ha segnato "passi avanti concreti in termini di rotte e di personale". La compagnia ha fatto sapere di aver presentato una proposta per una "New Alitalia" sulla cui base intavolare una discussione. Anche se le carte rimangono coperte, Lufthansa avrebbe esteso il perimetro degli asset da acquistare e avrebbe ridotto il numero degli esuberi: secondo rumors, questi si ridurrebbero del 30% e i dipendenti della parte aviation che dovrebbero essere risparmiati dai tagli salirebbero a quota 6 mila.

Ma, come ha indicato Calenda, esuberi ci saranno in ogni caso e si potranno ridurre ulteriormente con un negoziato. E alla parola esuberi, i sindacati hanno subito levato gli scudi. Prima, dicono, bisogna vedere i piani industriali, valutandone la loro sostenibilità e le prospettive di rilancio che indicano per la compagnia.



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