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La carta igienica, ben primario essenziale, è diventata vittima dell'inflazione galoppante, registrando aumenti fino al 44% negli ultimi 3 anni. Tale incremento è attribuibile alla scarsità di materie prime, accentuata dalle crisi geopolitiche come la guerra in Ucraina, e ai maggiori costi energetici legati alla produzione e al trasporto.
Secondo i dati del Centro di ricerca sui consumi (Crc), una confezione media da 4 rotoli è passata da 1,74 euro nel 2021 a 2,51 euro attualmente, con Bolzano in testa come città più cara. Le province dove si sono registrati i maggiori aumenti sono Grosseto e Ferrara, con variazioni superiori all'89%.
La crisi delle materie prime è aggravata dalla guerra in Ucraina, che ha ridotto le importazioni di legno dalla Russia, necessario per la produzione di cellulosa. Inoltre, i maggiori costi energetici hanno ulteriormente influito sui prezzi. La "shrinkflation", ovvero la riduzione delle dimensioni dei rotoli senza riduzione del prezzo, ha ulteriormente aggravato la situazione.
Ogni anno in Italia, quasi 3 milioni di alberi finiscono nel wc, un costo ambientale significativo. Per ridurre questo impatto, si consiglia l'uso di carta igienica riciclata o di bambù, che richiede meno risorse naturali per la produzione. È importante verificare le certificazioni FSC o Ecolabel per garantire una produzione responsabile.