Confartigianato stronca l'operato di Chiodi

02 Agosto 2011   01:56  

"Le imprese da sole non possono farcela. Il Goveno Chiodi, ormai a meta' mandato, si e' rivelato un vero e proprio fallimento e non ha ancora attuato politiche incisive per le micro e piccole imprese abruzzesi, che rappresentando il 98% del sistema produttivo abruzzese e la vera spina dorsale dell'economia della regione Abruzzo". E' un fiume in piena Angelo Taffo, Presidente di Confartigianato Abruzzo, e non usa giri di parole per esprimere amarezza e delusione ed evidenziare come, da ormai troppo tempo, la categoria degli artigiani sia totalmente in balia di se stessa e delle tante promesse, inattese, che il governo regionale ha solo annunciato e mai messo in campo in due anni e mezzo di mandato. "Siamo stanchi di chiedere senza essere ascoltati. La sostanza e' che siamo stati dimenticati e mortificati dalle linee politiche regionali. A Chiodi abbiamo chiesto con ogni mezzo possibile solo alcuni importanti accorgimenti per poter lavorare e produrre ricchezza e gettito per far crescere l'economia di questa regione, da anni al collasso". Il Presidente dell'associazione, che raccoglie circa 8mila artigiani, spiega come problematiche serie, pesanti ed indifferibili, non siano mai state risolte e sia stato, invece, "gettato solo del fumo negli occhi degli artigiani, forse per azzittirli". Taffo prosegue: "Il patto per lo sviluppo, tanto decantato dal governatore Chiodi come panacea di tutti i mali - spiega Taffo - dopo nove mesi dalla sua attuazione non ha ancora prodotto alcun effetto concreto e sembra essere stato solo un alibi per non prendere decisioni; che fine hanno fatto i 300milioni di euro del progetto Jessica, annunciato 8 mesi fa dal Presidente Chiodi, per le opere di riqualificazione dei quattro capoluoghi di Provincia?". E, continuando a tirare le somme sul periodo di meta' mandato di Chiodi, Taffo fa capire che questo governo, per la categoria degli artigiani, non ha superato l'esame: "Confartigianato Abruzzo sta sollecitando da quasi ormai 3 anni una politica del credito piu' elastica ed incisiva attraverso interventi diretti e concreti a sostegno dell'accesso al credito delle micro e piccole imprese. Da una prima analisi del Bando di gara per il soggetto gestore - puntualizza Taffo - temiamo che il futuro bando per i Confidi non produca gli effetti sperati. Inoltre stiamo ancora aspettando la liquidazione del saldo del contributo in conto interessi per l'anno 2009, che sarebbe un iniezione concreta di liquidita' per le imprese". Taffo conclude ricordando che "La ricostruzione dell'Aquila e' ancora ferma al palo e la zona franca urbana e' la solita promessa mancata, che del bando Abruzzo 2015 per il sostegno alle reti di imprese non se ne sente piu' parlare ed infine, ma non per importanza, che l'Abruzzo rischia una pesante multa dall'Unione europea ed il ritiro dei fondi non utilizzati per il forte ritardo nella spesa dei Fondi europei FSE e FESR".


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