Coronavirus, piano Francia Germania da 500 miliardi per ricostruire l'Europa

19 Maggio 2020   10:03  

"L'Europa deve rimanere unita: a questo scopo proponiamo di mettere insieme un fondo temporaneo di 500 miliardi di euro da mettere a disposizione delle spese necessarie" per risollevare l'economia colpita dal coronavirus.

Lo ha detto Angela Merkel in conferenza stampa in video collegamento insieme al presidente francese, Emmanuel Macron. "E' decisivo", ha aggiunto la cancelliera", che un "tale fondo sia rispettoso dei trattati e che rispecchi l'autonomia dei diversi Stati membri dell'Ue". "Quella che stiamo attraversando è la crisi peggiore a cui l'Ue sia stata esposta nella sua storia", ha detto Angela Merkel. Pertanto la proposta europea di un recovery fund da 500 miliardi è volta "a far sì che l'Europa esca rafforzata, unita e solidale da questa crisi". Il problema, così la cancelliera, "è che il coronavirus ha avuto un impatto diverso su ciascuno Paese", il che "mette a rischio" la coesione dell'Ue. Per questo "è necessario uno sforzo straordinario e unico, al quale Germania e Francia sono pronti".

L'obiettivo, afferma ancora Merkel, "è di sostenere i Paesi più colpiti" dalla crisi del coronavirus. La collaborazione franco-tedesca "è volta a dare un segnale europeo", ha detto Merkel. "Si tratta di una crisi che richiede risposte adeguate", ha aggiunto. "Sappiamo che siamo 27 Stati, ma se noi diamo un impulso, dobbiamo agire in senso europeo, per uscire più forti da questa crisi", ha affermato ancora Merkel. "I ministri delle Finanze hanno già presentato un grande piano di garanzie fondate sul Mes, il programma Sure, e la Bei", ha spiegato. "E' un grande contributo, ma non basta: abbiamo bisogno di un recovery fund", che dia "un contributo" affinché "tutti i Paesi possano reagire nel modo giusto". Il programma in questione, dice ancora la cancelliera, dovrà essere varato all'unanimità da tutti i 27 Stati

Macron: piano da 500 miliardi è risposta economica forte. Europa della sanità è priorità "I 500 miliardi di euro sono lì per rispondere alla crisi sanitaria ed economica e andranno a settori non solo tecnologici. E' una forte risposta economica che aiuterà a combattere la disoccupazione nelle regioni più vulnerabili", ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, presentando insieme alla cancelliera tedesca Angela il piano di rilancio. I 500 miliardi di euro del fondo di rilancio varato oggi dall'iniziativa franco-tedesca "dovranno essere rimborsati", ha precisato poi Macron rispondendo a una domanda dopo il vertice con Angela Merkel. "Non saranno però rimborsati dai destinatari" del prestito, ma"dagli Stati membri", ha aggiunto. 

Creare un coordinamento più forte in Europa nell'ambito della salute "deve diventare una nostra priorità", ha detto ancora il presidente francese. "Il nostro obiettivo è fornire all'Europa competenze molto concrete nel settore della salute", ha spiegato indicando "scorte comuni di maschere e test, capacità di acquisto congiunte e coordinate per trattamenti e vaccini, piani di prevenzione condivisi per epidemie, metodi comuni per l'identificazione dei casi". "Questa Europa della salute non è mai esistita, deve diventare la nostra priorità". 

Von der Leyen: da Merkel-Macron proposta costruttiva  "Accolgo con favore la proposta costruttiva fatta da Francia e Germania. Riconosce la portata e le dimensioni della sfida economica che l'Europa deve affrontare e giustamente pone l'accento sulla necessità di lavorare su una soluzione con il bilancio europeo al centro. Ciò va nella direzione della proposta su cui sta lavorando la Commissione, che terrà conto anche delle opinioni di tutti gli Stati membri e del Parlamento europeo".

Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "La Commissione è convinta che la strategia di ripresa economica debba basarsi su tre diversi pilastri che operano insieme", ricorda von der Leyen. Il primo riguarda "le misure immediate adottate per consentire agli Stati membri di sostenere l'economia, principalmente sotto forma di un quadro flessibile degli aiuti di Stato e dell'attivazione della clausola di salvaguardia del patto di stabilità e crescita, nonché del sostegno fornito dalla Bce e la Bei". Il secondo pilastro indicato dalla presidente dell'esecutivo comunitario riguarda i "prestiti per 540 miliardi di euro in varie forme che costituiscono il cuore della risposta dell'Eurogruppo, compreso il programma Sure della Commissione", ed infine il terzo sul "quadro finanziario pluriennale integrato dal Recovery Instrument che la Commissione adotterà la prossima settimana".

Von der Leyen conclude che "insieme, questi piani devono consentire agli Stati membri e alle imprese di superare la crisi e quindi lanciare gli ingenti investimenti necessari per riportare l'economia europea sulla buona strada" .

Lagarde: proposta ambiziosa e mirata  La presidente della Bce, Christine Lagarde, promuove il piano di Francia e Germania sul recovery Fund europeo. Si tratta di una proposta "ambiziosa e mirata", ha detto. In un'intervista congiunta con quattro quotidiani europei - Les Echos, Handelsblatt, Corriere della Sera e El Mundo - Lagarde ha affermato che le proposte "aprono la strada a un'emissione di debito a lungo termine effettuata dalla Commissione europea e soprattutto permettono di attribuire aiuti diretti importanti a favore degli Stati più colpiti dalla crisi. Ciò dimostra lo spirito di solidarietà e di responsabilità a cui ha fatto riferimento la cancelliera la settimana scorsa. Non può esserci un rafforzamento della solidarietà finanziaria senza un maggiore coordinamento delle decisioni a livello europeo".

Il Consiglio europeo, ha aggiunto, "ha una responsabilità immensa: dev'essere all'altezza della gravità dei danni economici e della sofferenza sociale. A che punto siamo? Già 540 miliardi di euro sono potenzialmente disponibili, tra quelli che vengono al Meccanismo europeo di stabilità (Mes), dalle garanzie complementari alle imprese (incentrate sulle piccole e medie) promesse dalla Banca europea per gli investimenti e dal piano Sure della Commissione, che mira a cofinanziare programmi come la cassa integrazione e dovrebbe partire da giugno.

Le linee di credito del Mes non hanno niente a che fare con i piani di salvataggio del passato.

Si tratta di offerte di prestiti che possono andare fino al 2% del Pil di ogni Paese, a tassi molto bassi e a condizioni minime. Basta dimostrare che i fondi sono destinati alle spese sanitarie dirette e indirette volte a lottare contro la pandemia. Questo pacchetto di misure di sostegno è benvenuto, ma palesemente è insufficiente a rilanciare l'economia dell'area euro". 


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