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A dicembre non si parlava di altro che Bitcoin; la cryptovaluta per eccellenza, la prima nata nel 2009 era in una crescita parabolica; continuava a salire continuamente, dai 1000$, 5000$ a novembre e 20.000$ a dicembre.
Tanti italiani si sono buttati nel mercato, in caccia di facili guadagni e, come prevedibile, il mercato si è sgonfiato, stabilizzandosi prima a 12.000$ e poi riscendendo fino a 6000$; in tutto questo tanti investitori si sono orientati su altre criptovalute come Ethereum, Litecoin o Dash. Queste sono monete che sono presenti sul mercato da diversi anni, ma ogni giorno nascono nuove monete, solitamente lanciate tramite ICO (initial coin offering). Queste sono pure scommesse, con tanti team seri con programmi interessanti, e tante truffe.
A volte basta creare un bel sito e una bella presentazione per ottenere milioni di dollari dagli investitori, senza mai portare alla luce un prodotto.. La stessa cosa è successa 20 anni fa con le start-tup legate ad Internet; alcune si sono sviluppate e son diventati dei colossi (come Amazon e Google), la maggior parte sono sparite dal mercato lasciando gli investitori con un pugno di mosche in mano.
Per molti italiani comprare cryptovalute è diventato un divertimento come giocare alle NetBet slots, comprando sovente monete a caso, spinte da qualche personalità su twitter o youtube.
Essendo un mercato non regolato (e difficilmente regolabile), aperto 24 ore su 24 esistono molte opportunità, grazie ad una volatilità notevole. Alcune monete sono poi soggette a operazioni di "pump & dump"; ovvero gruppi con grosse disponibilità economiche fanno salire velocemente il prezzo, attraendo investitori ignari e poi di colpo, raggiunto il target, vendono tutto facendo ritornare il prezzo al punto di partenza. Questo succede solitamente su monete piccole, non sulle top del market cap che hanno volumi di trading di centinaia di milioni di dollari giornalieri.
Nel 2017 la crescita complessiva de mercato delle cryptovalute è stato stratosferico, raggiungendo a inizio anno circa 800 miliardi di dollari di valore complessivo; il 2018 non si sa ancora se sarà un altro anno di crescita esponenziale o, con l'arrivo di grandi big player e la nascità dei primi ETF sul bitcoin, arriverà una stabilizzazione con una conseguente riduzione della volatilità.
La regolamentazione è allo studio anche nella comunità europea e ancora non c'è una piena indicazione su come vanno tassati i profitti generati dal trading di cryptovalute e token generati su queste piattaforme.