Ortona, porto bloccato per lo sciopero dei Tir

23 Gennaio 2012   20:20  

A Ortona stato di agitazione della marineria e attività verso il blocco, per protestare contro il caro-carburante. Sempre più difficile vendere il pescato, a fronte del blocco del trasporto merci legato allo sciopero dei tir. Dal porto ortonese non sono uscite le 21 motovongolare, mentre hanno preso regolarmente il largo, ma si apprestano a rientrare in anticipo, le 5 lampare, le 15 unità di pesca a strascico e le 8 volanti. La situazione viene seguita costantemente dalla Capitaneria di Porto di Ortona. Il presidente di Federcopesca Abruzzo, Franco Ricci – interpellato dall’ANSA – confermando lo stato di agitazione delle marinerie, ha ricordato l’incontro in programma il 26 gennaio prossimo, presso la Camera di commercio di Roma, fra le associazioni di categoria e i Ministeri competenti, e la successiva riunione nazionale delle marinerie, a Fano il 28 gennaio, che dovrà decidere eventuali azioni di protesta. «Stiamo lavorando per trovare una soluzione – ha detto Ricci – Uno degli aspetti in discussione, con notevoli ripercussioni sull’attivtà della categoria, è l’applicazione dell’aliquota Iva sul gasolio, se al 10 o al 21 per cento».
Momenti di tensione questa mattina si sono verificati anche nei pressi del casello autostradale dell’A14 di Mosciano Sant’Angelo, per il blocco dei mezzi pesanti organizzato da un gruppo di camionisti. Ai Tir in transito è stato impedito di proseguire verso l’autostrada e ai conducenti è stato rivolto l’invito a parcheggiare i propri mezzi a ridosso della zona industriale e ad aggiungersi alla protesta. Identiche situazioni si sono registrate nei pressi delle barriere Val Vibrata e Roseto, sempre lungo il tratto dell’A14 in territorio della provincia di Teramo. Secondo fonti di polizia, che assieme ai carabinieri vigila sulla protesta dalla scorsa notte, le manifestazioni si svolgono senza incidenti e senza ripercussioni sul traffico perchè i presidi organizzati in loco si tengono al di fuori della linea viaria con banchetti, gazebo e distribuzione di volantini. Analoga protesta è stata organizzata al porto di Giulianova dalla marineria locale, che da questa mattina all’alba impedisce l’entrata e l’uscita dei mezzi pesanti dall’area portuale. È stato esposto uno striscione che recita: Monti ci mandi sotto i ponti e tutti dichiarano di non essere più in grado di sostenere gli alti costi, in particolare quelli del gasolio. La marineria sostiene che la protesta andrà ad oltranza e che il pescato rientrato con i pescherecci nelle ultime ore andrà in beneficenza o buttato al mare.


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