PA, Abruzzo Record Lentezza nei Pagamenti alle PMI. La Meloni Potrebbe intervenire anche qui?

Indagini dalla CGIA di Mestre

19 Agosto 2023   07:45  

Pubblica Amministrazione Italiana: Un Debito Commerciale di Parte Corrente di Quasi 50 Miliardi di Euro nei Confronti delle Pmi

Le difficoltà nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione italiana sono emerse con chiarezza, rivelando un debito commerciale di parte corrente che ammonta a quasi 50 miliardi di euro nei confronti dei propri fornitori, in gran parte costituiti da piccole e medie imprese (Pmi). Questa situazione, evidenziata da dati dell'anno 2022, è preoccupante perché ha praticamente raggiunto lo stesso livello che si registrava nel 2019, prima dell'avvento della pandemia (vedi Graf. 1).
Relativamente al Pil, il valore dei mancati pagamenti in Italia rappresenta il 2,6% del totale, una percentuale significativamente più alta rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea a 27. Questo pone l'Italia in una posizione di cattiva pagatrice rispetto agli standard europei. Anche nonostante gli sforzi profusi, la Pubblica Amministrazione italiana rimane tra le peggiori in Europa per tempi di pagamento.
I Dati dall'Analisi Comparativa
I dati dell'Ufficio Studi della CGIA, basati su elaborazioni dei dati presentati dall'Eurostat, mettono in luce un confronto impietoso con i principali partner europei. Nel 2022, il rapporto tra i debiti commerciali della Spagna e il Pil è stato dello 0,8%, in Francia dell'1,5% e in Germania dell'1,6%. Questi dati evidenziano quanto la situazione italiana sia distante dalla media europea.
Ulteriori Dati da Considerare
I 49,6 miliardi di mancati pagamenti menzionati includono solo i debiti di parte corrente, escludendo quelli di conto capitale. Si stima che, considerando anche questi ultimi, potrebbero non essere stati ancora onorati altri diversi miliardi di euro. Nel 2022, la Pubblica Amministrazione italiana ha destinato 171,4 miliardi di euro per il suo funzionamento e per stimolare il progresso del Paese. Di questa cifra, 115,2 miliardi sono stati destinati a consumi intermedi e 56,2 miliardi a investimenti pubblici. In base a una proiezione puramente teorica, possiamo affermare che circa il 43% dei consumi intermedi della Pubblica Amministrazione potrebbe ancora non essere stato liquidato.
Un Quadro Complesso
È importante notare che, sebbene i ritardi nei pagamenti siano diminuiti negli ultimi anni, secondo la Corte dei Conti si sta sviluppando una tendenza che porta le Amministrazioni pubbliche a privilegiare il pagamento tempestivo delle fatture di importo maggiore e ritardare deliberatamente la liquidazione di quelle di importo minore. Questo approccio, se da un lato influisce positivamente sul calcolo dell'Indice di Tempestività dei Pagamenti (ITP), dall'altro danneggia le piccole imprese, che solitamente lavorano su appalti o forniture con importi nettamente inferiori rispetto alle attività di dimensioni maggiori.
Inoltre, l'analisi degli ITP delle amministrazioni locali ha evidenziato che molte di loro hanno migliorato le proprie performance nel 2022, pagando in anticipo, ma i ritardi permangono significativi per i pagamenti relativi agli anni precedenti. In sintesi, molte amministrazioni si concentrano sul pagamento tempestivo delle fatture dell'anno corrente, ma ritardano intenzionalmente quelle ricevute in passato.

Magari la Premier Meloni potrebbe intervenire anche su questi debiti oltre che sui conti non pagati al ristorante da parte degli italiani all’estero.

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