Per l'85% degli italiani la crisi deve ancora venire

30 Settembre 2011   16:22  

L'85% degli italiani pensa che il peggio della crisi debba ancora venire, il 91% pensa che la crisi sara' ancora lunga (era il 72% nel 2009) e nessuno (lo 0% contro il 5% del 2009) guarda al futuro con maggiore serenita'. Sono dati che segnalano pessimismo, quelli che emergono da un'indagine Cittalia-Anci Ricerche, condotta in collaborazione con Swg, e anticipata oggi in vista dell'assemblea dell'associazione dei comuni che si terra' a Brindisi dal 5 all'8 ottobre. Nello specifico l'indagine, analoga a un'altra condotta nel 2009, mira a registrare la percezione dei cittadini riguardo alla crisi economica e alle responsabilita' dei diversi livelli di governo. Il 57,3% degli intervistati dichiara di avere difficolta' ad arrivare a fine mese (era il 51,5% nel 2009) mentre il 5,7% si sente povero, con un peggioramento certamente indotto dal momento di difficolta' economico, rispetto al quale continua ad aumentare la percentuale di coloro che ritengono il Comune come l'ente locale che meglio potrebbe fronteggiarlo: aumentano gli italiani che si affiderebbero ai Comuni per la soluzione della crisi, erano il 22% nel 2009 e sono il 27% oggi, con punte del 33% al Nord e del 36% nei piccoli Comuni. Di contro, cala la fiducia nella capacita' risolutiva del Governo: il 77% degli intervistati crede che ricada proprio sull'esecutivo la responsabilita' degli interventi anticrisi, ma solo il 30% pensa che questa istituzione sia realmente in grado di affrontarla (era il 45% nel 2009). "Il paese ha bisogno di nuova fiducia - ha spiegato il vicepresidente Anci Graziano Delrio - perche' piu' nessuno crede che questa crisi finira' presto. L'appello che viene fuori da questa ricerca e' che le istituzioni, specialmente il Governo, affrontino meglio questa situazione e gli italiani pensano che si spenderebbero meglio le risorse affidandole ai livelli piu' vicini alla loro vita quotidiana". Non solo, la ricerca evidenzia anche il successo delle campagne di comunicazione e mobilitazione dell'Anci in occasione dell'ultima manovra: si registra, infatti, una forte consapevolezza da parte dei cittadini (43%) del fatto che i Comuni hanno subito tagli piu' degli altri livelli di governo. Allo stesso tempo i cittadini segnalano un aumento della richiesta ai Comuni di servizi sociali e assistenziali (lo pensa il 62% degli intervistati). "La mobilitazione di queste settimane - ha sottolineato il segretario generale della Fondazione Cittalia-Anci Ricerche, Veronica Nicotra - ha colto nel segno e ha fatto capire quanto la manovra incida sulla filiera istituzionale e finanziaria".


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