Sempre più incerto il futuro di Air One Technic

21 Luglio 2011   10:08  

Cgil e Fiom lanciano l'allarme per quello che definiscono «l'immobilismo della Regione e del presidente Gianni Chiodi» in merito alla vertenza dei 60 lavoratori dell'Air One Technic, in cassa integrazione da mesi dopo la chiusura del centro manutenzione dell'aeroporto d'Abruzzo. «Siamo al paradosso. Questa vicenda - ha detto il segretario regionale Cgil Gianni Di Cesare - è davvero incredibile. Esiste un centro manutenzione che è una eccellenza nazionale. Abbiamo lavoratori con alta professionalità, ci sono imprenditori disposti a rilevare l'Air One Techinc, eppure per motivi oscuri che noi non riusciamo a comprendere, questo accordo con l'Alitalia per la cessione dell'azienda, e soprattutto degli spazi e dei capannoni dell'Air One non arriva. Non possiamo inoltre non denunciare - ha spiegato Di Cesare - l'immobilismo della politica e del presidente Chiodi che dopo le promesse di un mese fa, seguite all'incontro di Roma con l'amministratore delegato di Alitalia Sabelli, non ha fatto più nulla». Nicola Di Matteo (segretario regionale Fiom) ha aggiunto: «Non si riesce a trovare un accordo perchè ci sono poteri forti che non vogliono questo. Il presidente Chiodi deve muoversi e in fretta perchè ormai la situazione è diventata gravissima. Prima Alitalia era arrivata a chiedere 2 milioni di euro per cedere hangar e capannoni. A questa richiesta la cordata capitanata dal presidente di Confindustria Primavera ha risposto di essere pronta a rinunciare all'accordo con Alitalia, accollandosi tutte le spese per ricominciare da zero, ma nonostante questo gesto forte, non si è riusciti a sbloccare una situazione che è davvero incredibile. È ora - ha concluso Di Matteo - che la politica abruzzese faccia la sua parte per salvare questi 60 lavoratori dal licenziamento. Non è possibile mettere in gioco il lavoro di così tante persone, solo per la cessione di pochi capannoni»


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