ZTE, la Speranza Tecnologica Aquilana nei Guai. L'FBI: "Così si Consente ai Cinesi di Spiarci"

Appena Nato lo Stabilimento Aquilano che si Occuperà del Network 5G

15 Febbraio 2018   12:12  

Brutte notizie per l'azienda cinese appena arrivata nel Tecnopolo d'Abruzzo dell'Aquila, la ZTE.

L'azienda, presente in Italia con oltre 600 dipendenti, ha scelto il Tecnopolo d’Abruzzo per aprire il laboratorio dove scienziati italiani e cinesi lavoreranno gomito a gomito per compiere il salto in avanti nelle telecomunicazioni.

Una prima prova ad inizio febbraio, all’inaugurazione, quando è stata accesa una rete 5G che ha permesso di vedere uno streaming a 2,3 gigabit al secondo. La struttura, che si estende per mille metri quadrati unica, coinvolgerà università, imprese, start up e operatori di telecomunicazioni.

Hu Kun, amministratore delegato di Zte Italia ed Europa occidentale, ha dichiarato che “il futuro del 5G è tangibile e parte da oggi: il centro che inauguriamo a L’Aquila è simbolo dello sviluppo tecnologico e della ricerca scientifica.

A questa promettente collaborazione, però, fa da contraltare la dichiarazione rilasciata ieri dall'FBI il cui capo, il direttore Christopher Wray, che ha detto a proposito dei colossi delle telecomunicazioni cinesi come ZTE e HUAWEI:

“Siamo molto preoccupati circa i rischi di consentire a qualsiasi azienda o entità che dipenda da governi stranieri che non condividono i nostri valori, della possibilità di conquistare potere all’interno delle nostre reti di telecomunicazioni”.

Durissime dichiarazioni, condivise anche dal Governo statunitense che recentissimamente ha anche fatto pressioni sul colosso AT&T per cancellare una grande collaborazione con HUAWEI stessa che intendeva distribuire i suoi prodotti in bundle con gli abbonamenti del primo network mobile americano.

A gennaio di quest’anno il deputato texano Mike Conawan ha preso di mira le due società cinesi affermano che le loro tecnologie usate in smartphone, router e altri dispositivi di rete, sono sfruttate per spiare le agenzie federali degli Stati Uniti. «Consentire a Huawei, ZTE e ad altre entità correlate di accedere alle comunicazioni del governo degli Stati Uniti sarebbe come invitare la sorveglianza cinese in tutti gli aspetti delle nostre vite».

Un progetto di legge di Conaway mira a vietare alle agenzie governative di acquistare dispositivi e servizi di telecomunicazione da queste aziende

Argomentazioni condivise anche da altre agenzie americane come NSA e CIA che martedì hanno suggerito davanti alla Commissione Servizi Segreti del Senato che gli americani non dovrebbero usare prodotti o servizi di Huawei, il noto produttore cinese di smartphone.

Non si è fatta attendere la risposta di HUAWEI: “Huawei è consapevole di una serie di attività del governo degli Stati Uniti che sembrano destinate ad inibire il business della società sul mercato americano. Huawei gode della fiducia di governi e clienti in 170 paesi in tutto il mondo e non pone rischi di cyber security più elevati di qualsiasi altro fornitore del settore TLC, condividendo la catena distributiva e capacità produttive”.

Da ZTE, invece, ancora nessuna presa di posizione ufficiale.

 


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